Gli Arctic Monkeys sono un’indie-rock band formatasi ad High Green, periferia della città di Sheffield, nel nord dell’Inghilterra. I loro primi due singoli, ovvero I Bet You Look Good On The Dancefloor e When The Sun Goes Down scalano immediatamente le classifiche UK e l’album di debutto, Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not, supera il record di vendite, dapprima detenuto dagli Oasis con Definitely Maybe, di un album nel giro di una settimana. Dopo questo travolgente ed incredibile successo, la band vince anche il titolo di “Best New Act” alla manifestazione musicale dei Brit Awards 2006, finendo poi nella storia degli NME Awards aggiudicandosi contemporaneamente i titoli di “Best New Band” e “Best British Band”.
La leggenda racconta che nel 2002 Alex Turner e Jamie Cook chiedono degli strumenti musicali come regalo di Natale, ricevendo così due chitarre. Matt Helders invece acquista una batteria, con l’intento di formare un gruppo con gli altri due. Si aggiunge per ultimo Andy Nicholson al basso. Dopo qualche mese, precisamente il 13 Giugno del 2003, le neonate Scimmie Artiche si esibiscono per la prima volta dal vivo in un locale nel centro di Sheffield: The Grapes.
Attorno alla fine del 2004 gli Arctic Monkeys (il cui nome sembra sia stato scelto da Jamie Cook) iniziano a guadagnarsi l’attenzione del grande pubblico in coincidenza della messa su internet e sui canali peer-to-peer (p2p) delle loro demo. Intorno a tale periodo cominciano a ricevere una grande attenzione dalle radio britanniche, dalla BBC e dai tabloid nazionali. Dopo parecchi concerti nella natale Sheffield, la fama dei quattro si appresta a diventare rapidamente di livello nazionale. Partono così in tour in giro per l’Inghilterra, emozionando il sempre più numeroso pubblico che accorre ai loro concerti.
Nel Maggio 2005 arriva il momento di rilasciare il primo EP (che adesso a trovarlo vale anche parecchie sterline), Five Minutes With Arctic Monkeys, composto dalle canzoni Fake Tales Of San Francisco e From The Ritz To The Rubble, le quali verranno inserite in seguito nel pluridecorato primo album. La tiratura dell’EP è di sole 1000 copie.
Track Count: 2
Artist: Arctic Monkeys
Released: May 30, 2005
℗ 2005 Domino Recording Co
La performance sul Carling Stage al Reading e al Leeds Festival viene molto esaltata dalla stampa musicale, su tutte il New Musical Express, e la band è seguita sempre da tantissima gente nonostante il prezzo del biglietto, certamente non popolare. La critica elogia le esibizioni degli Arctic Monkeys, considerando anche gli spontanei cori dei fan più devoti che includono canzoni che sono solo disponibili su internet come demo. È proprio in questa occasione che il cantante Alex Turner coglie l’opportunità di dire che il suo gruppo può anche ignorare di vivere sulla hype del momento ma solamente che: “sta succedendo… e noi suoniamo qui!”.
All’inizio la band cerca di non firmare un contratto con un’etichetta discografica; la logica del “siamo arrivati fino a questo punto senza di loro, perché dovremmo firmare?” viene tradotta con una serie di concerti sold-out ancora in giro per il Regno Unito. Nell’Ottobre 2005 gli Arctics ottengono il tutto esaurito nel tempio musicale del London Astoria, con migliaia di persone che cantano ogni singola parola delle loro canzoni, nonostante fossero stati pubblicati solo pochi EP ad edizione limitata.
Parlando della grande diffusione dei loro brani grazie a Internet, Alex Turner dice continuamente: “Sono sicuro che un giorno tutto questo ci si rivolterà contro e ci morderà il culo!”
La storia delle Scimmie Artiche da Sheffield nel raggiungere la vetta delle classifiche è indicativa del fatto che al giorno d’oggi farsi conoscere senza alcuna pubblicità alle spalle sia davvero possibile. Gli Arctic Monkeys rappresentano il sogno irrealizzabile di qualunque band emergente, di quel gruppetto di ragazzi di periferia che va a suonare nei garage o sborsano soldi pur di provare, senza ricever nulla in cambio, senza poter mai accarezzare il successo.
Nonostante tutto e sebbene avessero intenzione di proseguire per la loro carriera da soli, i quattro si fanno tentare dalla Domino Records e firmano un contratto nel Giugno del 2005. Forse avrebbero potuto guadagnare di più da un’altra etichetta discografica, invece le Scimmie rimangono affascinate dal proprietario della label, Lawrence Bell, che mette sotto contratto solamente i gruppi che ama personalmente.
Il Daily Star, famoso tabloid inglese, afferma nel frattempo che i quattro di Sheffield avrebbero intascato circa 1’000’000 £ da un accordo con la EMI e 725’000 da uno con la EPIC Records. La band smentisce immediatamente e categoricamente queste presunte rivelazioni e sul proprio sito ufficiale deride il tabloid, soprannominandolo The Daily Stir (“l’eccitazione del giorno”).
Il primo singolo dopo la firma con la Domino Records, I Bet You Look Good On The Dancefloor, viene pubblicato il 17 Ottobre 2005 e conquista immediatamente la posizione #1 dell’UK Singles Chart, vendendo 40’000 copie. Il secondo, When The Sun Goes Down, rilasciato nel Gennaio 2006, conferma l’enorme successo nelle classifiche d’oltremanica, soltanto qualche giorno prima dell’uscita ufficiale del primo album.
La band finisce di registrarlo per l’appunto nei Chapel Studios in Lincolnshire nel Settembre del 2005. Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not viene distribuito ufficialmente il 30 Gennaio 2006, anche se questo fosse a disposizione degli internauti già da un bel pezzo. La data di uscita viene addirittura anticipata di una settimana per via delle eccezionali e numerosissime richieste di acquisto alle quali la Domino Records si trova a dover far fronte. Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not diventa così il disco più venduto nella storia d’Inghilterra nel giro di una settimana, senza considerare le centinaia di migliaia di download dell’album avvenuti on-line. Anche negli Stati Uniti l’esordio non è male, considerando che vengono vendute ben 34’000 copie nella prima settimana, conquistando il secondo posto per un gruppo indie nella storia dei debutti nel mercato a stelle e strisce.
Dopo qualche mese arriva la pubblicazione dell’EP contenente cinque tracce, Who The Fuck Are Arctic Monkeys?; una di queste, Cigarette Smoker Fiona è la canzone più messa in onda dalle radio britanniche dall’inizio dell’anno. Molta gente in questo periodo solleva polemiche riguardanti l’uscita del suddetto EP, accusando le Scimmie Artiche di voler sfruttare la scia del momentaneo successo al fine vendere il più possibile e a qualunque costo. E’ proprio di questi tempi, in Maggio, che il bassista Andy Nicholson abbandona, per motivi mai del tutto chiariti, la band. Al suo posto subentra Nick O’Malley.
Nel Giugno 2006 vede la luce il singolo Leave Before The Lights Come On, il quale tuttavia viene accolto un po’ in sordina sia dal pubblico che dalla critica.
Finito il tour 2006, i ragazzi si rimettono subito al lavoro, cominciando le registrazioni del nuovo album Favourite Worst Nightmare, che vede la luce nell’Aprile del 2007.
Il 19 Marzo gli Arctic Monkeys regalano ai propri fan europei un pre-tour che tocca anche la città di Milano, che assiste ad un’eccezionale esibizione in un Rolling Stone stracolmo come non mai. Il nuovo disco è preceduto da una snervante ed interminabile attesa da parte di fan e media, ansiosi di conoscere se le Scimmie Artiche siano riuscite o meno a confermare le aspettative di coloro che li inquadrano come “i pionieri del rock contemporaneo”. Queste persone, alla fine, non rimangono deluse. Con Favourite Worst Nightmare Alex, Jamie, Matt e Nick si godono un altro enorme, travolgente successo, pur leggermente ridimensionato se si guarda al “classico” Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not. Il nuovo album è il più venduto dell’anno in UK, arriva a scalare le charts americane toccando la posizione n. 7 (è un record per una band indie, che oltreoceano non godono di particolare seguito, vedi Oasis) e in Italia si ferma alla n. 12.
Possiamo dunque affermare che sebbene il debutto del primo album sia stato un record incredibile per quanto riguarda il Regno Unito, l’avvento del secondo abbia sicuramente esteso le vendite e la popolarità anche in altri paesi d’Europa e non.
Infatti, sempre nel 2007, i quattro di Sheffield organizzano un tour mondiale, pronti ad esibirsi in Europa, Nord America, Giappone, Australia e Brasile. Il 22 Giugno sono headliner sul Pyramid Stage del leggendario Festival di Glastonbury, ove incantano 177’500 spettatori, mettendo a tacere ogni possibile detrattore.
Gli appuntamenti “artici” per i fan italiani si chiamano Torino Venerdì 13 e Ferrara Sabato 14 Luglio 2007: 20’000 spettatori durante la kermesse del Traffic Torino Free Festival e 4’000 nella splendida cornice ferrarese all’ombra del castello Estense. Degne di nota sono le due performance estive allo Stadio del Cricket di Manchester, che registrano un totale di 100’000 festanti fan. Si arriva alla fine dell’anno con i Monkeys ancora in tour, che si conclude in Dicembre. Nel frattempo Alex Turner e l’amico Miles Kane (The Rascals) decidono insieme di creare assieme una side-project band: The Last Shadow Puppets. L’album The Age Of The Understatement viene rilasciato nell’Aprile 2008, balzando immediatamente in vetta alle classifiche britanniche e confermando la figura del frontman degli Arctic Monkeys al vertice delle classifiche di vendita del Regno Unito.
Trainati dai singoli The Age of the Understatement, Standing Next to Me e My Mistakes Were Made For You, il duo Turner-Kane riesce a convincere pubblico e critica che la loro collaborazione non è solo un azzardo dettato da una forte amicizia o dai meri diktat dei discografici, ma anche l’inconfutabile prova che Alex può e deve essere considerato come un innovatore della musica rock contemporanea.
Innovazione che non tarderà ad arrivare visto che ad inizio 2009 viene comunicato l’arrivo del terzo album, Humbug, vero e proprio punto di rottura tra i vecchi Arctic Monkeys e quelli che verranno negli anni a venire. Si rivelerà fondamentale l’apporto del musicista e produttore Josh Homme, voce, chitarra e mente dei Queens of The Stone Age, il quale guiderà la Scimmie Artiche ad assumere un sound più studiato, ricercato e complesso, alternando graziose melodie con rigidi motivi. Il primo singolo Crying Lightning, pubblicato il 7 Luglio 2009, è appunto l’introduzione di ciò che sarà per molti il nuovo percorso artistico dei quattro di Sheffield; riff più decisi e beat più lineari rendono la canzone incredibilmente avvincente. Anche i testi sembrano cambiare, quasi a voler giustificare la radicale virata di rotta, avvenuta durante quegli anni tempestati di esibizioni e lavoro, ed è per questo motivo che Humbug ci fa intendere come il music-biz può davvero essere preso di petto in un maniera del tutto diversa. L’album viene lanciato sul mercato nell’Agosto 2009, offrendo all’ascoltatore un lavoro eclettico e di qualità, come dimostra il secondo singolo Cornerstone.
Cornerstone sorprende per la sua dolcezza ornata da rime illogiche e metropolitane. La terza fatica discografica della band sembra dare quella tenue musicalità ad un percorso che, durante 40 minuti d’ascolto, è cosparso di un mix di stili musicali che spaziano dal grunge al progressive, strizzando l’occhio a quel rock psichedelico che assicura una certa sovrapposizione tra tracce veloci e pezzi lenti, utilizzando inoltre, ed è una novità, lo strumento aggiuntivo della tastiera. Il secondo singolo, My Propeller, risulta essere sì una buona canzone, ma oggettivamente più prevedibile rispetto a veri e propri colossi quali Pretty Visitors e Secret Door, che eccellono per stupefacente potenza, soprattutto nei live. Durante il tour Alex, Jamie, Nick e Matt vengono affiancati dal tastierista e amico John Ashton, inseparabile compagno di viaggio anche quando si tratta di andare negli States. Infatti sempre più frequenti sono gli show che gli Arctic Monkeys devono svolgere dinanzi alla difficile audience americana. Il poter sperimentare, conoscere e scrivere negli studi di registrazione in California si rivelerà in seguito una scelta azzeccata.
La vita americana li aiuta a crescere, senza comunque snaturare i caratteri semplici ma determinati dei ragazzi. Nel Gennaio 2011 gli Arctic Monkeys tornano in studio, nella Città degli Angeli a stelle e strisce: Los Angeles. Ancora una volta sotto la supervisione dell’ormai inseparabile amico e produttore James Ford, come un fulmine a ciel sereno il 4 marzo 2011 sul sito ufficiale della band viene pubblicato il nuovo singolo, con tanto di video ufficiale; si tratta di Brick By Brick, prima traccia (o come lo stesso Matt Helders preferisce definire, un “teaser”) estratta da Suck It And See, il quarto album, che vede la luce nel Giugno 2011.
Track Count: 12
Artist: Arctic Monkeys
Released: June 6, 2011
℗ Domino Recording Co Ltd
Il sound risulta diverso da qualunque altro sperimentato in precedenza. I cori di apertura risultano tutt’altro che familiari e persino la voce di Turner sembra cambiata, cresciuta, coraggiosa; tipici scenari americani accompagnano l’intero video, a partire dall’immancabile automobile decappotabile, che percorre strade avventurose sotto i tramonti californiani, sino ad arrivare al classico salottino americano anni ’60, ove una giovane donna ascolta con il grammofono il suddetto singolo, fumando una sigaretta. Ogni elemento alimenta l’idea che una nuova “era” sia davvero per arrivare, ma tanti appaiono gli interrogativi.
Il pubblico delle Scimmie Artiche non sa cosa aspettarsi da Suck It and See e sono in molti a temere che tutto il disco possa rimanere sulla stessa lunghezza d’onda di Brick By Brick. Matt Helders, in un’intervista al New Musical Express, dichiara che effettivamente l’album sarebbe stato decisamente più pop rispetto ai precedenti lavori. Il 12 Aprile il primo vero e proprio singolo. Don’t Sit Down ‘Cause I’ve Moved Your Chair, accompagnato da due graffianti b-side I.D.S.T. e The Blond-O-Sonic Shimmer Trap, viene rilasciato, riuscendo a placare gli animi dei fan più ansiosi. Il sound del garage rock e del rock psichedelico appare più congeniale e familiare alle orecchie degli appassionati. Il 13 Maggio gli Arctic Monkeys sono ospiti della trasmissione televisiva britannica Later… with Jools Holland e presentano altre quattro tracce inedite: Library Pictures, Don’t Sit Down ‘Cause I’ve Moved Your Chair, Reckless Serenade e The Hellcat Spangled Shalalala. Poco prima della pubblicazione, il 30 Maggio, i lads di Sheffield decidono di mettere a disposizione gratuitamente sul loro sito ufficiale l’ascolto dell’intero album in streaming, per permetterne la corretta fruizione e valutazione, ancora prima dell’acquisto. Neanche a a dirlo, il 6 Giugno Suck It and See viene rilasciato ufficialmente in diversi formati passando in vetta alle charts europee durante la prima settimana, diventando così il secondo gruppo musicale nella storia della musica a portare in prima posizione tutti gli album pubblicati.
Durante l’interminabile tour promozionale, che parte nel Maggio 2011 da Stoccolma, gli Arctic Monkeys si esibiscono da headliner nei sei dei più famosi Festival europei: Benicàssim, Oxegen, Super Bock Super Rock, V Festival, Rock Werchter e T in The Park. Il 10 e 11 Giugno i quattro decidono di aprire in bellezza l’era Suck It And See giocando in casa, per due indimenticabili eventi live al Don Valley Bowl di Sheffield. Le due serate, registrate interamente e numerose scene utilizzate per la realizzazione del video del loro secondo singolo uscito il 15 agosto, The Hellcat Spangled Shalala, il cui b-side Little Illusion Machine (Wirral Riddler) si avvale ancora una volta del contributo di Miles Kane. Il 31 Ottobre esce anche il terzo singolo, omonimo dell’album, accompagnato dal b-side Evil Twin, che riesce a superare il numero di download del singolo stesso. Il video del brano (uscito il 27 Ottobre) è il sequel di quello di Suck It and See, e vedono entrambi come protagonista un insolito Matt Helders nelle vesti di motociclista americano che cerca disperatamente di conquistare il cuore di un’accattivante donna (Interpretata dalla modella americana Breana McDow, attuale fidanzata del batterista), il tutto sempre rigorosamente ambientato in California.
Quarto e ultimo singolo estratto è Black Treacle, il 23 Gennaio 2012, affiancato da uno dei b-side più prestigiosi di sempre; You And I è infatti stata quasi interamente scritta, composta e cantata da Richard Hawley, famoso cantante, chitarrista, compositore e produttore inglese, natio anche lui di Sheffield. Soltanto un mese dopo, il 27 Febbraio, un nuovo, inaspettato, sorprendente singolo appare sul sito ufficiale della band, che ancora una volta si diverte a prendere di sorpresa il suo pubblico. R U Mine? ed il suo b-side Electricity sono figlie di nessuno; un singolo a sé stante, uscito fuori da non si sa dove e nel bel mezzo dell’inverno, troppo distante da Suck It and See come tempi e come genere, per poterlo considerare parte di quell’era. Il video di R U Mine? risulta vincitore della categoria ‘Best Videos‘ agli NME Awards 2013 e raggiunge il secondo posto nell’Indie Rock Chart Britannica, oltre alle tredici milioni di visualizzazioni su YouTube.
Per gli Arctic Monkeys è senza dubbio un’annata fortunata, ma quello che la sera del 27 Luglio 2012 si consuma all’interno dello Stadio Olimpico di Londra, per la Cerimonia d’Apertura dei Giochi della XXX Olimpiade, è probabilmente da considerarsi l’evento più significativo di una carriera. La risonanza stavolta è globale: un miliardo e mezzo circa gli spettatori tv stimati in tutto il mondo, per non parlare degli ottantamila, con tanto di Regina Elisabetta II e Royal Family al completo, presenti allo stadio. E’ la storica I Bet You Look Good On The Dancefloor ad aprire le danze, seguita poi da una cover dell’epica Come Together dei Beatles. Il messaggio è chiaro: passano gli anni ma il british-sound cambia e sa rinnovarsi.
Per i giovani pionieri del rock contemporaneo che rispondono al nome di Arctic Monkeys è ora di correre, come quegli olimpionici sulla pista d’atletica. Adesso ragazzi, questo è il momento! A voi il testimone.