Abbiamo deciso che d’adesso in poi, oltre a trattare come di consueto le news attualissime, daremo anche nuova luce ai nostri vecchi lavori sugli Arctic Monkeys, per far conoscere nel migliore modo possibile, anche ai fan dell’ultima ora, la storia dei quattro di Sheffield. Questo sito ha una storia lunga, che parte dal lontano 2006, e abbiamo raccolto ogni tipo di informazione umanamente immaginabile!
Ecco un articolo pubblicato nel 2009 (ancora non conoscevamo il nome di Humbug…) a firma di chi gestisce questo spazio, stavolta sul magazine musicale RockStation, una rivista uscita su cartaceo, che speriamo presto potrà arricchirsi di nuove pubblicazioni.
Arctic Monkeys, terzo album imminente! – pubblicato il 3 Maggio 2009 su RockStation Magazine
Gli Arctic Monkeys hanno appena finito di registrare il loro terzo album, dal nome ancora top secret, e sono in procinto di pubblicarlo dopo l’estate, a due anni dall’ultimo Favourite Worst Nightmare. Il disco vede la produzione di Josh Homme, frontman degli americani Queens of The Stone Age, che qualche mese fa ha ospitato i ragazzi per alcune session consecutive nel suo studio di registrazione personale in California.
Sperimentazione quindi, voglia di mettersi nuovamente in discussione, il fascino del rischio ma allo stesso tempo l’obiettivo di restare tra i primi interpreti del rock contemporaneo. Dal canto loro le “Scimmie Artiche”, già a partire da quest’estate, suoneranno da headliner sui grandi palchi dei festival europei, tra i quali annoveriamo il belga Pukkelpop ed il britannico Carling Weekend di Reading e Leeds, per poi tra Settembre e Ottobre volare negli States, e in Novembre tornare nuovamente in Europa, con probabili date italiane in programma.
Il frontman e autore ventitreenne Alex Turner, considerato a tutti gli effetti l’enfant prodige del rock d’oltremanica, già in passato definito da Noel Gallagher “suo degno erede”, benedetto dallo stesso David Bowie (Alex lo ha onorato registrando una cover della canzone In The Heat Of The Morning, durante la parentesi dei Last Shadow Puppets), si è preso tutto il tempo che ha voluto, si è trasferito a Londra con la sua fidanzata e presentatrice tv Alexa Chung, è apparso anche cresciuto fisicamente, ed è pronto per questa nuova sfida. Se il primo album, l’ormai “classico” Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not, è davvero così inimitabile e inarrivabile, i fan si aspettano un lavoro che possa come minimo tenergli testa!
La ribalta degli Arctic Monkeys ha condizionato parecchio la scena musicale rock europea, per non parlare di quella britannica, ove sorgono sempre nuovi gruppi che tendono ad ispirarsi al sound e allo style “artico”. Girando per Londra è molto facile, tra metropolitane, pub e locali vari, imbattersi nelle loro canzoni sparate ad altissimo volume, ad ogni ora del giorno e della notte.
Il contesto musicale inglese, sempre all’avanguardia come fautore di nuovi generi e tendenze, capace di proteggere e valorizzare enormemente la musica indipendente, sia per merito dei produttori che dei semplici ascoltatori, ha aiutato non poco questo tipo di escalation. Se le major stanno soffrendo parecchio i venti di crisi mondiale, è da notare come “il genere indie” stia vivendo invece una sorta di periodo di grazia… e ben venga, se tutto questi porta alla scoperta ed eventualmente al successo nuovi e capaci artisti, altrimenti destinati all’anonimato o ad un ristretto pubblico di nicchia. Le Scimmie Artiche hanno per prime (dal 2003) saputo esporsi, sfruttando proprio gli stessi canali che oggi vengono utilizzati da chiunque per autopromuoversi: internet, il file-sharing gratuito dei pezzi, la pagina su MySpace.
La strada verso la consacrazione a vera e propria band “che ha fatto epoca” è per gli Arctic Monkeys da Sheffield ancora lunga e tortuosa… ma se ad anni 23 si hanno già all’attivo ben tre album, si battono record di vendite e ascolti, si suona da headliner nelle grandi kermesse internazionali, beh, non siamo poi così lontani dal traguardo!