se vi è piaciuta quella recensione non voglio immaginar cosa penserete di questa!!!!!
di Pierluigi Pisa
Mettiamolo in chiaro subito, perché è questo quello che tutti vogliono sapere: Favourite Worst Nightmare, il secondo album degli Arctic Monkeys, è un gran disco. Uno di quelli in cui rivive la "magia" del rock. Ma non è un album eccezionale, sappiatelo. Non così grande, almeno, da giustificare la psicosi colletiva scatenata in Inghilterra da questi quattro ragazzi di High Green, sobborgo di Sheffield. Con 85.000 copie andate a ruba nel giorno della sua pubblicazione, Favourite Worst Nightmare è diventato l'album dalle vendite più veloci del 2007 in Inghilterra ed ha conquistato agevolmente il numero uno della UK Chart. Gli organizzatori di Glastonbury, il più famoso festival britannico, hanno deciso di puntare sulle "scimmie" per l'edizione di quest'anno senza aver ascoltato una sola nota del nuovo disco (in Italia torneranno il prossimo 14 luglio in Piazza Castello a Ferrara).
"Non è cambiato nulla". Gli Arctic Monkeys lo ripetono a se stessi e agli intervistatori di turno come fosse un mantra. "Beviamo ancora negli stessi pub della nostra piccola cittadina e frequentiamo le stesse persone di prima", dicono. Se ci credono veramente buon per loro. Per la band più "cool" del pianeta, quella che fino a due anni fa registrava sold out ai propri concerti senza aver pubblicato un solo disco, restare con i piedi per terra sembra una priorità assoluta. Nel nuovo album le "scimmie" guidate dal cantante e chitarrista Alex Turner attaccano la Tv dei reality che promette soldi e successo facili in Teddy Picker ("I ragazzi sognano di farne parte/ A qualsiasi costo") e si scagliano contro la stampa invadente in If You Were There, Beware ("Forza ragazza forza/ dacci qualcosa di succolento" canta Turner in riferimento ai tentavivi dei media inglesi di scoprire segreti dei suoi componenti andando ad intervistare anche le loro ex fidanzate).Gli Arctic Monkeys non sono snob, hanno semplicemente vent'anni. La loro è un'età in cui ci si preoccupa di far uscire il proprio album nello stesso identico giorno in cui è stato pubblicato il primo (non ci sono riusciti per poco, Whatever People Say I Am, That's What I'm Not finì nei negozi il 30 gennaio 2006). L'età in cui un incontro curioso, avvenuto nel loro camerino nel corso di un concerto in Giappone, si trasforma velocemente nell'ironico testo di Brianstorm, il primo singolo estratto dal nuovo album. "Uno strano tizio, con maglietta girocollo e cravatta, ha superato non so come la nostra security ed ha iniziato a parlare con noi - ha raccontato Turner - Quando se n'è andato ci siamo subito chiesti "Perché era qui?" e abbiamo fantasticato sul suo conto. La canzone è nata così".
Se qualcuno vi chiedesse come suonano gli Arctic Monkeys sparategli nelle cuffie Brianstorm. La batteria che apre il brano, suonata a velocità pazzesca, fa venire qualche dubbio sul giovane Matt Helders: è un comune mortale o un "essere" con sei braccia? Le chitarre di Turner e Jamie Cook sono costantemente su di giri e il basso delll'ultimo arrivato, Nick O'Malley (ha sostituito Andy Nicholson), sforna fin dall'inizio ritmi infuocati che regalano all'album una ballabilità straordinaria. Sembra impossibile che questi ragazzi abbiano imparato a suonare solo sei anni fa, quando Turner e Cook scelsero due chitarre come regalo di Natale e decisero di formare il gruppo mentre imparavano i primi accordi. Sulla scia di Brianstorm si collocano le successive Teddy Picker, Balaclava e D Is For Dangerous, la traccia contenete la frase che ha dato il titolo al disco, "Il peggior incubo preferito", rivolta ad un amore proibito. Fluorescent Adolescent e Only One Who Knows, invece, spengono i bollenti ardori: la prima è una canzone che si ispira ai The Smiths e racconta in modo divertente ed ironico di una donna matura che vive il sesso solo nei suoi ricordi. In Only One Who Knows invece basso e batteria si concedono una vacanza e accade qualcosa di incredibile: Turner interpreta la prima ed unica ballata mai del gruppo sostenuto da una languida chitarra. "Ci hanno fatto credere troppo facilmente/ Che il vero amore può esistere al giorno d'oggi" canta disilluso il ventunenne frontman degli Arctic Monkeys, con una voce che ricorda quella di Damon Albarn.
Chi si aspettava un secondo album degno del precedente Whatever People?, capace di vendere 360.000 copie in Inghilterra in una sola settimana, è stato accontentato. Chi invece temeva che gli Arctic Monkeys potessero diventare, con questo album, "familiar to millions" come gli Oasis, può stare tranquillo. Le 12 tracce di Favourite Worst Nightmare sono scosse di adrenalina piuttosto che canzoni epiche. Sono pezzi buoni per pogare, per sudare, per sentirsi "arrabbiati con il mondo" a quattordici anni, per riaccendere il fuoco del rock in tutti quei ragazzini intorpiditi dai campionamenti di Timbaland e Will.I.Am dei Black Eyed Peas. In questo senso Favourite Worst Nightmare è un gran disco. Scusate se è poco.