Fantastica recensione pubblicata su Metro Belgio dello speciale e intimo concerto che gli Arctic Monkeys hanno tenuto a Bruxelles presso gli studi tv di VRT con l’organizzazione di Studio Brussel e radio 3FM lo scorso lunedì 10 ottobre 2022. Ci siamo anche noi nell’articolo (!!). L’abbiamo tradotto tutto dal francese per voi.
Dietro le quinte della vetrina riservata degli Arctic Monkeys a Bruxelles: “Come un sogno ad occhi aperti”
di Sébastien Paulus –
Ieri VRT ha ospitato l’esclusivo showcase degli Arctic Monkeys, organizzato dallo Studio Brussel, in collaborazione con la radio olandese 3FM. E dalle 18:00 i fan si sono messi in fila per essere sicuri di avere un posto il più vicino possibile ad Alex Turner. In coda incontriamo persone da tutta Europa tra cui Davide, che gestisce la fanbase italiana ed è stato quindi invitato all’evento. Per lui, che ha iniziato a seguire il gruppo nel 2006, impossibile perdere questa opportunità di vedere il gruppo così da vicino, in un ambiente così intimo. Allo scoccare delle 19:00, le porte di VRT si aprono e ci permettono di accedere alla lobby dove possiamo bere, mangiare patatine.. o accamparci davanti alla porta che dà accesso al palco, che aprirà alle 20:30, con inizio del concerto previsto per le 21:00 Quando questa porta del garage si apre…
Gli inizi della fanfara
Ecco fatto, sono le 21:00 e la band arriva in tempo per iniziare il concerto. In origine, questo doveva durare tra i 45 ed i 60 minuti, con gli organizzatori che indubbiamente si sono trovati di fronte al desiderio di Sir Alex di suonare qualcosa in più. Il leader britannico ed i suoi compari suoneranno invero per 1 ora e 15, ben oltre le aspettative di tutti gli spettatori. È con “There’d Better Be a Mirrorball”, un singolo del loro nuovo album, che il gruppo si presenta alla platea. Un’apertura piuttosto attesa che suggerisce una sfilza di titoli da “The Car”, che uscirà il 21 ottobre, tra dieci giorni. Non lo sarà, dal momento che la band suonerà solo tre titoli di questo disco. Un piccolo sollievo per noi, che non volevamo trovarci di fronte alla semplice presentazione di un album, ma ad un concerto completo, magari con qualche nuova canzone.
Un Alex Turner in ottima forma
Fedele alla forma, Alex Turner offre una performance a cinque stelle e non renderà questo concerto una formalità. Il pubblico scopre con sorpresa “Fireside” nella seconda traccia, prima di vibrare durante “Four Out of Five” e scoprire “Big Ideas”, che non era mai stata suonata prima. “Potremmo tenere una vera conversazione in questo scenario. Non lo facciamo”, dice Alex Turner, come a voler mantenere il carattere sacro di questo live, dove lo scambio è esclusivamente musicale. Perché era severamente vietato estrarre lo smartphone per immortalare la performance. Tale momento sospeso nel tempo rimarrà per sempre tra gli Arctic Monkeys e le circa 400 persone che hanno potuto assistere allo spettacolo. Circondati dai fan, notiamo subito l’emozione reciproca di trovarsi così vicini a un gruppo che idolatrano. Perché la base di fan della band è senza dubbio una delle più forti nell’attuale panorama rock. Le persone presenti intorno a noi sposterebbero montagne, pagherebbero fortune, andrebbero alla fine del mondo per trascorrere questo momento unico con Alex Turner. Ci sentiamo naturalmente fortunati ad essere lì.
E non è la sequenza di “Do I Wanna Know”, “Snap Out of It”, “Tranquity Base Hotel + Casino” e “Crying Lighting” che ci farà dire il contrario. Segue il nuovo “Body Paint”, che non ci ha convinto molto quando è stato pubblicato. Questo sarà il momento più intenso dell’intero concerto. Dopo aver ascoltato Alex in un silenzio quasi religioso, il pubblico scopre un assolo antologico.
Il ritmo rallenta un’ultima volta con “One Point Perspective” e “That’s Where You’re Wrong”, prima del rush finale. L’epica “I Bet You Look Good on the Dancefloor”, “RU Mine? e “505”, davanti una platea che conosce ogni battuta cantata da Alex Turner. Se ne andrà con un semplice saluto, lasciando che i suoi finiscano “505”.
“Un sogno ad occhi aperti”
La band se n’è appena andata, il nostro vicino ci dice che “è stato un sogno ad occhi aperti”. In effetti, vedere un gruppo che riempie gli stadi e si esibisce ogni anno nei più grandi festival così da vicino è qualcosa. Sentirsi in comunione con persone che ne incontrano così tante è qualcosa. Cantare insieme ai fan che, attraverso la loro passione divorante, seguono la band in giro per il mondo e assistono instancabilmente ai loro concerti, è già qualcosa. E come simbolo del carattere unico e impossibile da rivivere di questa serata, sarà impossibile per noi partire con una scaletta di questo spettacolo. A ricordo di questa serata, nella nostra testa rimarranno solo le immagini. È già qualcosa che rimarrà inciso per sempre.