Track Count: 12
Artist: Arctic Monkeys
Released: September 9, 2013
℗ 2013 Domino Recording Co Ltd
DO I WANNA KNOW?
Il perfetto pezzo d’apertura, secondo Jamie Cook: “Era un riff di Alex Turner. Aveva questa Vox a 12 corde e così ha cominciato a suonarla. Ho pensato: “Woah! Cos’è!?!?! Credo che non abbiamo mai tirato fuori niente di così lento prima d’ora”.
R U MINE?
La canzone che ha dato il via a tutto. Nella stessa versione del singolo di Aprile 2012.
ONE FOR THE ROAD
L’intro è puro R&B. “Allora torniamo tutti da te, ti siedi mi parli sul pavimento / non c’è bisogno che mi mostri nulla, piccola, mi sento come se fossi già stato qui” canta Alex a squarciagola. Josh Homme e Matt Helders si uniscono a lui con un falsetto “whoo whoo” in sottofondo.
ARABELLA
Alex afferma: “Ci sono entrambi gli aspetti dell’album in una sola canzone ed è in questo brano che ci siamo ritrovati maggiormente. Il testo è un po’ alla Wonders Of The Universe di Brian Cox. È il mio testo preferito”. Nella canzone si parla di “labbra dal colore di una costellazione’… Per di più, il protagonista è una ragazza con un “costume da bagno argentato stile Barbarella” (eroina dei fumetti, ndr) che “fa un tuffo nei miei sogni ad occhi aperti”. La canzone tratta di qualcuno nello specifico: “Ma non è poi così importante sapere chi sia, giusto?”
I WANT IT ALL
La canzone più glam-rock che gli Arctic Monkeys abbiano mai scritto. È costruita attorno ad un riff di Jamie Cook che ricorda quelli dei T. Rex. Con molti falsetti nel ritornello, sono presenti anche cenni a Marvin Gaye, qualche “shoo-wop” in sottofondo che ricordano Sexual Healing, il tutto affiancato da un’astuta referenza nel testo a 2000 Light Years From Home dei Rolling Stones.
NO. 1 PARTY ANTHEM
Un tocco di cabaret. A detta di Alex, si tratta di una ballata. Con il suo maestoso piano e i suoi pre-ritornelli alla James Bond, sembra un po’ Nobody Loves You (when You’re Down And Out) di John Lennon. Cugina di Cornerstone nel sound, il testo riguarda “un’allucinatrice patentata” a proposito della quale Alex canta “non è come se mi fossi innamorato di te / voglio solo che tu non mi faccia del bene / e sembra proprio che tu ne abbia le potenzialità”.
MAD SOUNDS
Un pezzo che si distingue dagli altri per la sua andatura lenta alla Lou Reed. Alex conferma: “Volevo che l’intero album avesse un po’ di Transformer al suo interno. Come se dovessi sentire il bisogno di farti una doccia subito dopo”. Il batterista di Elvis Costello, Pete Thomas, ha suonato le percussioni del pezzo (Matt Helders era infortunato in quel periodo), ed è un gioiello per chiunque si fosse innamorato dei momenti più emozionanti proposti da Alex Turner. La canzone è stata ispirata da un’altra originale con lo stesso titolo scritta da Alan Smyth (produttore di Sheffield che ha gestito i primi materiali delle Scimmie) nei primi anni ’80. Alex la ascoltò la prima volta nel 2004 e la prima frase (“Mad sounds in my ears, makes me get up and dance, makes me get up”- sostituito con ‘you’, qui) gli è rimasta impressa sin da allora.
FIRESIDE
“È un’avventura ritmica” dice Matt, mentre Nick sostiene che abbia un “wood groove“, qualunque cosa significhi. Nonostante la collaborazione di Bill Ryder-Jones (ex membro de The Coral, nelle chitarre supplementari) è la sezione ritmica che guida il pezzo. Stranamente sembra richiamare anche The Mexican di Babe Ruth.
WHY’D YOU ONLY CALL ME WHEN YOU’RE HIGH?
Un’altra traccia con una forte influenza hip-hop, in cui troviamo un Alex Turner in vena sarcastica. Il contesto? Le 3 del mattino, a qualche festa. “L’immagine nello specchio mi dice che è il momento di tornare a casa, però non mi sento completo…”, dice la canzone. Quanto al titolo? A giudicare dal testo, sembra un sms inviato ad Alex da una ragazza “davvero incazzata” con lui.
SNAP OUT OF IT
“Su questa abbiamo provato a lavorarci su con Pete Thomas” dice Alex. Ma il batterista non compare nel pezzo, solo con lo spirito. “Se non fosse stato per lui probabilmente avremmo cestinato questo brano… il suo entusiasmo ha giocato un ruolo fondamentale”.
KNEE SOCKS
L’apparizione più evidente di Josh Homme, a metà di una sezione di 30 secondi che Alex dice sia la sua preferita dell’album. Josh lo si sente in background, mentre Alex canta una strofa funky che si conclude così: “Come l’inizio di Mean Streets, tu puoi essere la mia piccola“.
I WANNA BE YOURS
La prima canzone degli Arctic Monkeys nella quale viene utilizzata la drum machine, I Wanna Be Yours è di una bellezza lenta e malinconica, con le parole rubacchiate da una poesia di John Cooper Clarke. “Ho pensato potesse essere davvero forte fare di una poesia di JC una canzone. Tutto sommato, credo sia proprio questo il modo perfetto per chiudere il disco”.